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Fisioterapia, Stretching e Riabilitazione in campo per il Cavallo

Quante volte accade che il nostro cavallo è restio al lavoro, resiste alla mano, si rifiuta di effettuare cambi di galoppo, non salta, non trotta o non galoppa più come prima, senza alcun apparente motivo?
Quante altre volte succede che marchi o risenta di zoppia, senza che noi riusciamo a capirne la causa?
Non parlo soltanto di problemi causati da eccessivo stress lavorativo, da “incidenti” avvenuti durante l’allenamento o in box ma anche di risentimenti post operatori, di post degenza e fermo in box obbligatorio a causa di infiammazioni tendinee, dei legamenti o altro.
Molto spesso il trattamento veterinario tradizionale si limita a curare la lesione, l’infiammazione o la rottura della parte interessata e non si sofferma a sufficienza su quello che accade dopo, cioè far tornare il cavallo a muoversi in modo corretto, come si muoveva prima dell’infortunio.
Senza contare poi che, prima di arrivare a curare un problema, sarebbe opportuno cercare di prevenirlo e correggere le cosiddette “difficoltà di sforzo”.

Questa lunga premessa per introdurre un importante argomento concernente una branca conosciuta nell’ambito della cura del cavallo ma ancora molto sottovalutata che è quella della Fisioterapia Equina, di cui tratterò sinteticamente in questo articolo, basandomi sugli studi effettuati negli ultimi 5 anni e soprattutto sull’esperienza di Fisioterapista, maturata direttamente sul campo.
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Stretching del collo, A. Saverino

Il Cavallo e la Muscolatura
Se si pensa che il 60% del peso corporeo del cavallo è costituito dalla sua massa muscolare (sistema responsabile del movimento di tutto il suo corpo), non deve farci meraviglia che, spesso, per non dire quasi sempre, le sue problematiche dipendano proprio da disturbi ai muscoli.
Nella maggior dei casi, tutto è causato da una piccolissima porzione di tessuto muscolare che non è più in grado di svolgere la propria funzione.
Come sappiamo, esistono 2 categorie di muscoli: Volontari (scheletrici) e involontari (lisci e cardiaci).
La maggior parte del sistema muscolare è costituito da muscoli volontari. Durante la manipolazione del cavallo vengono coinvolti più di 700 muscoli, superficiali e profondi, che sono quelli preposti al movimento.fisioterapia cavalli spalla compressione digitopressione
Tali muscoli sono di varie forme e dimensioni e prevalentemente hanno funzione distensoria e flessoria; quelli non preposti al movimento invece si occupano di mantenere una posizione nello spazio, quindi esercitano un’attività tonica e posturale.
La loro contrazione (concentrica, isometrica o eccentrica) permette il corretto ed armonioso movimento del corpo del cavallo.
Il cavallo è stato creato in modo da poter dare il meglio di sé in ogni situazione. È fatto per muoversi in maniera forte ed elastica allo stesso tempo. Ciò, però, accade solo se la sua condizione psico-fisica è al top.
Quando queste peculiarità vengono a mancare, significa che siamo di fronte ad un problema.
La fisioterapia si occupa proprio di questo: mantenere il nostro compagno al massimo delle sue potenzialità, sia migliorando la sua condizione motoria che quella psicologica.
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Cosa fa la Fisioterapia nel Cavallo

La terapia manuale, quindi il massaggio e la digito-pressione:

  • Migliorano la circolazione, dilatano i vasi sanguigni e conseguentemente, aumentano la produzione di globuli rossi
  • Stimolano la circolazione linfatica
  • Aumentano la produzione di liquido sinoviale nelle articolazioni
  • Aumentano il nutrimento dei tessuti, aiutando lo scambio di sostanze, tra il sangue e le cellule
  • Migliorano la circolazione ed il nutrimento di articolazioni e giunture
  • Incrementano l’irrorazione sanguigna, il nutrimento e l’ossigenazione dei muscoli, senza la produzione di acido lattico che, invece, avverrebbe durante il lavoro, quindi prevenendo l’accumulo di sostanze residue dannose e favorendo lo scambio cellulare
  • Favoriscono l’eliminazione delle tossine
  • Facilitano l’eliminazione di fluidi, fosforo inorganico e prodotti di scarto del metabolismo proteico, con effetto diuretico, attraverso i reni
  • Risolvono i crampi muscolari
  • Diminuiscono l’infiammazione ed il gonfiore nelle articolazioni, in modo da alleviare il dolore
  • Allungano il tessuto connettivo, migliorando il loro nutrimento e la circolazione, in modo da risolvere o prevenire la formazione di aderenze e riducendo il pericolo di fibrosi
  • Esaltano il tono muscolare ed aumentano l’ampiezza dei movimenti
  • Alleviano la tensione nervosa, stimolando la produzione di endorfine
  • Aiutano a sfiammare i tendini, migliorando situazioni di aderenze e contratture.
  • Insieme alla riabilitazione in campo, contribuiscono a migliorare sostanzialmente, il carattere del cavallo, diminuendo il nervosismo, aiutando l’eliminazione di tic e vizi ed il suo stato di disagio
  • Favorisce la produzione di serotonina e di una sostanza simile alla novocaina

I benefici sono sostanziali anche nelle prestazioni agonistiche, in quanto la manipolazione mantiene il corpo del cavallo in una condizione fisica ottimale, aiuta a prevenire rigidità e problemi dell’apparato muscolo-scheletrico, restituisce elasticità e mobilità ai muscoli danneggiati e aumenta il coefficiente di efficienza del cavallo.
Detto ciò, si può capire l’importanza che ha la fisioterapia, non solo quando si tratta di risolvere problemi già in corso o causati da un post operatorio o comunque, da un infortunio ma anche e, soprattutto, in caso preventivo!
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Stretching schiena e lombi, A.Saverino

Cos’è lo Stretching?

Un altro strumento utilizzato nella fisioterapia è lo stretching.
Lo stretching è ciò che serve ai cavalli atleti per mantenere i movimenti elastici e morbidi e inoltre funge da ottimo strumento diagnostico per difficoltà motorie di arti e tronco.
Muscoli contratti ed accorciati, a causa di un lavoro molto stressante (preparazione ad una gara), si affaticano più rapidamente e questo causa, frequentemente, lesioni ai legamenti, alle articolazioni, ai muscoli e ai tendini.
Più aiutiamo il cavallo ad avere fibre lunghe ed elastiche, più gli permetteremo di avere un movimento ampio e fluido e lo stretching ottimizza proprio questo, diminuendo sostanzialmente la possibilità che accadano incidenti.
Oltre che sulla struttura fisica, lo stretching ha effetti positivi anche sulla coordinazione, sui riflessi e sulla propriocettività (consapevolezza del cavallo, dei propri movimenti nello spazio).

La Riabilitazione in campo del Cavallo

Per finire, non è meno importante la riabilitazione in campo.
Questa deve essere fatta con cognizione e cambiando modalità a seconda del cavallo che abbiamo di fronte.
Il modo migliore è partire dalle basi, cioè instaurare un rapporto di fiducia tra fisioterapista ed equino, cosa che dovrà poi essere mantenuta dal proprietario.
Dopo di che si procederà lavorando il cavallo in modo da distendere ed accorciare i muscoli, allungare i legamenti ed eliminare le tossine.

Attraverso determinati esercizi, quali:

  • Il lavoro in tondino o alla corda se non si ha quest’ultimo a disposizione
  • Barriere, prevalentemente al passo e al trotto, in modo da abituare il cavallo ad alzare i piedi sostenendo l’incollatura, senza irrigidirsi.
  • Esercizi in sella come: spalla e groppa in dentro e in fuori, galoppo rovescio e lavoro in distensione per poi passare ai movimenti accorciati, con calma e senza gravare troppo col peso sulla schiena del cavallo.
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Digito pressione sui muscoli lunghi del torace, A.Saverino

Quando fare Fisioterapia e quando fare Stretching?
La fisioterapia va fatta a freddo, in modo da individuare bene i punti da trattare, mentre lo stretching va fatto a caldo e per questo bisogna che il cavallo abbia lavorato o almeno passeggiato per una decina di minuti, prima di chiedergli qualsiasi allungamento o rischieremmo seriamente di fargli dei danni notevoli.

Il trattamento dovrebbe essere fatto per mantenere il cavallo nella sua migliore condizione psico-fisica ed appunto per prevenire disfunzioni a carico del sistema muscolare, tendineo ed articolare.

Bastano un’imboccatura scorretta, una ferratura inadeguata, una posizione del Cavaliere non idonea, un lavoro in campo o una posizione della sella errate, per procurare infiammazioni e contratture.

Pensiamoci, prima di salire sulla schiena di un cavallo e cerchiamo sempre di non dimenticare che lui sopporta ciò che noi gli imponiamo, senza (quasi mai) ribellarsi e quindi, se sbaglia, molto probabilmente, non è colpa sua ma colpa nostra.

Trattiamolo con cura e ci ringrazierà, con i fatti, dandoci mille soddisfazioni.